Nulla sostituisce i benefici dell’attività fisica per il nostro organismo. Tuttavia, una molecola prodotta durante l’esercizio fisico potrebbe offrire una soluzione innovativa per migliorare la salute, almeno nei soggetti anziani. Potrebbe diventare il rimedio del futuro, anche se, per l’instant, questa ipotesi rimane in fase di studio.
Provare a condensare in una sola pillola tutti i benefici dell’attività fisica: un’idea affascinante, ma probabilmente irrealizzabile. Gli effetti di un’attività fisica regolare sono troppo vasti e complessi per essere racchiusi in un singolo composto. Eppure, una recente ricerca pubblicata sulla rivista Cell ha identificato un composto, particolarmente abbondante nei periodi di allenamento, che potrebbe avere effetti positivi sulla salute. Questa molecola, chiamata betaina, sembrerebbe migliorare le difese immunitarie negli animali anziani e ridare loro forza. Va sottolineato, però, che ancora non ci sono studi clinici sull’uomo per garantire la sua sicurezza o i suoi potenziali benefici.
L’attività fisica: vantaggi incomparabili
Per molti, rimanere inattivi non è una scelta, ma una conseguenza di ragioni economiche, logistiche o di salute che rendono difficile praticare esercizio fisico in modo adeguato. Oltre a rafforzare muscoli e ossa, l’attività fisica contribuisce a mantenere in forma il sistema cardiovascolare e respiratorio, regola il peso, riduce l’infiammazione, potenzia le difese immunitarie, favorisce la riparazione dei tessuti danneggiati e mantiene la mente lucida. È un insieme di benefici che nessun altro intervento può sostituire completamente.
Come si produce la betaina
Un team di scienziati dell’Accademia cinese delle scienze a Pechino ha approfondito gli effetti dell’attività fisica a livello molecolare. Hanno chiesto a 13 giovani uomini sani e allenati di limitare la propria attività motoria a livelli molto bassi per 45 giorni consecutivi. Dopo questa fase di stop, i volontari sono ricominciati ad allenarsi, percorrendo circa 5 km di corsa ogni uno o due giorni. Durante tutto il periodo di inattività e di rientro all’attività, i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e feci per analizzarli.
Un’ondata di benefici a livello molecolare
Le analisi hanno rivelato cambiamenti positivi nel sistema immunitario, nel microbiota intestinale e nel metabolismo dei grassi. Questi risultati potrebbero già bastare a convincere le persone meno motivate a riprendere un’attività fisica regolare. La scoperta più interessante riguarda l’aumento della betaina, una molecola la cui produzione nei reni viene stimolata dall’esercizio fisico. La betaina si lega a una proteina chiamata TBK1, nota per favorire l’invecchiamento cellulare e di organi, inibendone la produzione. La ricerca ha mostrato che l’attività fisica incrementa notevolmente le concentrazioni di questa molecola, suggerendo un possibile collegamento con il rallentamento del processo di invecchiamento.
I topi anziani ringiovaniscono: e l’uomo?
Gli esperimenti con i topi anziani hanno mostrato che somministrare loro integratori di betaina ha portato a miglioramenti significativi: i muscoli si sono rinforzati, l’infiammazione è stata contrastata, il sistema immunitario è diventato più efficiente e l’aspetto della pelle, che era apparso più giovanile, si è migliorato. Questi risultati accendono la speranza che, un domani, anche gli esseri umani possano beneficiare di trattamenti simili.
Gli autori dello studio sottolineano tuttavia come i test di sicurezza ed efficacia della betaina sull’uomo siano ancora da completare. La proteina con cui si lega suggerisce che la molecola possa contrastare gli effetti dell’invecchiamento, ma per essere certi di ciò occorrerà attendere studi indipendenti che confermino questi risultati. In passato, molte molecole hanno suscitato entusiasmo promettendo benefici analoghi a quelli dell’attività fisica, ma poche altre hanno superato le aspettative, mentre molte sono ancora oggetto di studio.